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GARIBALDI E LA SUA LEGIONE A RIETI NEL 1849

All’indomani della partenza del Papa la preoccupazione maggiore del presidente della Commissione Carlo Emanuele Muzzarelli è quella di mantenere l’ordine pubblico, stante il fatto che i due massimi Consigli sono sciolti e che la popolazione è chiamata, mediante suffragio universale maschile, ad eleggere i rappresentanti di un’Assemblea Costituente di duecento membri che provveda a stilare una nuova costituzione. Il 20  e 21 gennaio 1849 si svolgono le elezioni, tramite le quali verranno eletti, nei due Collegi elettorali di Rieti e Poggio Mirteto, quattro rappresentanti: Ippolito Vicentini, Francesco Battistini , Giuseppe Maffei e Mario Simeoni.Negli stessi giorni, per presidiare i confini del nuovo Stato Romano, il Ministro dell’Interno stabilisce di far muovere la colonna della I Legione Italiana, agli ordini del Generale Garibaldi, da Macerata a Rieti. Di conseguenza, il Gonfaloniere di Rieti è invitato a predisporre cinquecento alloggi ed un’adeguata accoglienza per i militi. In città giunge, intanto, in luogo del Delegato Apostolico, il Preside della Provincia, l’avvocato anconetano Raffaele Feoli, che, in un proclama ai popoli della provincia di Rieti, elogiando i reatini stessi ed esaltando le sue origini borghesi, si definisce “figlio del popolo, che confida nel popolo”. Il 29 gennaio, annunciato da un dispaccio del Gonfaloniere di Cascia, giunge a Rieti da Piediluco il comandante della Legione, Giuseppe Garibaldi, che si attiva subito per ispezionare le mura della città e provvedere ai restauri, soprattutto laddove è più prossimo il confine con il Regno delle Due Sicilie. Presso altri conventi e sulle alture più vicine alla città, come il colle dei Cappuccini, vengono sistemate altre divisioni; tra Garibaldi o i suoi luogotenenti e le magistrature reatine intercorre un fitto carteggio, dal febbraio all’aprile del 1849, per allestire i campi, provvedere alle munizioni e al vitto dei militari e all’ingaggio e alla retribuzione di operai per riparare le fortificazioni. Nel frattempo, insediatasi la Costituente a Roma, viene promulgato, dal Comitato esecutivo, il decreto fondamentale dell’Assemblea Costituente, che sancisce, con il primo articolo, la scissione tra potere spirituale e temporale: “Il papato è decaduto di fatto e di diritto dal governo temporale dello Stato Romano”. Considerata la situazione di emergenza viene nominato un triumvirato, composto da Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini ed Aurelio Saffi, per organizzare la difesa della nascente Repubblica su più fronti, in quanto sono giunte in aiuto del papa  truppe francesi da Civitavecchia e si teme un attacco da parte delle forze napoletane da sud e un intervento austriaco da nord. Accorrono allora a Roma tutti quei volontari, animati da spirito liberale, che, in Roma repubblicana vedono realizzarsi la loro aspirazione, personaggi quali Luciano Manara, Carlo Pisacane, Goffredo Mameli, Enrico Dandolo, Emilio Morosini, Nino Bixio, Ugo Bassi, Gaetano Sacchi. Alcuni di essi, insieme a due patrioti reatini, Paolessi e Tosi, sacrificano la loro vita per la difesa dei loro ideali, altri, tra cui Bixio,  Sacchi e Adeodato Matricardi , continuano a combattere per lo stesso ideale , sempre a fianco di Garibaldi, fino all’Impresa dei Mille e all’Unità d’Italia.Il Generale lascia Rieti per andare a difendere Roma nell’aprile del 1849,  resistendo con alterne vicende fino al 3 luglio, quando i francesi sferrano l’ultimo attacco, violando la tregua. Mentre, quindi, i repubblicani sono costretti a lasciare Roma e tentano di raggiungere Venezia dai Lidi di Comacchio, a Rieti, presidiata dalle truppe spagnole di Fernandez De Cordova, la parte più reazionaria della società si affretta a testimoniare al papa la sua fedeltà, facendosi rappresentare, a Gaeta, dai conti Angelo Maria Ricci e Giacinto Vincenti Mareri e inaugurando un periodo di repressione che, però, non scoraggerà le menti più progressiste.

 

1849 gennaio 20, Rieti

 

ORDINE DI PREDISPORRE GLI ALLOGGI  PER LA PRIMA LEGIONE.

 

Lettera del sostituto del Preside della Provincia, Antonio Bufalieri, al Gonfaloniere di Rieti con la quale, in seguito ad un dispaccio del Ministro dell’Interno, lo invita a predisporre 500 alloggi e un’adeguata accoglienza per i militi della Colonna Garibaldi che si apprestano a raggiungere Rieti da Macerata, dove, riferisce il Bufalieri, hanno meritato la stima della popolazione.

ASRi, Archivio Comunale Rieti, Servizio militare-Legione Garibaldi (d’ora in poi ACR, SMLG), b. 493.

 

 

 

1849 febbraio 2, Rieti

 

RICHIESTA DI MUNIZIONI INVIATA DA GARIBALDI AL GONFALONIERE.

 

Lettera del comandante della 1^ Legione Italiana, Giuseppe Garibaldi, al gonfaloniere di Rieti Filippo Rosati, con la quale chiede tremila cariche di fucile con capsula, non avendo munizioni sufficienti. Per problemi burocratici, evidenziati dal Preside, al Generale vengono consegnate soltanto mille cariche. Quanto alle capsule, Rieti ne era completamente sfornita, in quanto i fucili della Civica erano a pietra e non a percussione; questo disguido è annotato da Garibaldi nelle “Memorie”.

ASRi, ACR, SMLG,  b. 493.

 

LE MEMORIE DI GARIBALDI NELLA REDAZIONE DEFINITIVA DEL 1872/ a cura della Reale Commissione. Bologna, Cappelli, 1986.

 

Stampa anastatica del manoscritto di Giuseppe Garibaldi. Ala c. 291 descrive il suo arrivo a Rieti nel 1849.

ASRi, Biblioteca, coll. D 263.

 

1849 marzo 12, Rieti

 

SOLLECITO DI GARIBALDI AL COMUNE DI RIETI PER LA RETRIBUZIONE DEGLI OPERAI.

 

Lettera con la quale Garibaldi chiede al gonfaloniere che il Comune si faccia carico della retribuzione degli operai impegnati nel consolidamento delle strutture difensive del territorio, provvedendo che i compensi siano puntualmente erogati, dal momento che i prestatori d’opera sono contadini che necessitano giornalmente del sussidio.

ASRi, ACR, SMLG, b. 493.

 

1849 aprile 12, Rieti

 

PASSAGGIO DELLE CONSEGNE DEL COMANDANTE DELLA I LEGIONE

 

Lettera di Giuseppe Garibaldi al comandante della Guardia nazionale di Rieti, colonnello Pietro Odoardo Vincentini, con la quale nel confermare la sua partenza da Rieti, consegna le postazioni tenute dalla Legione alla Guardia  nazionale.

ASRi, Archivio privato Vincentini, b. 64.

 

1849 luglio 3, Roma

 

ANNUNCIO DELLA SCONFITTA DELLE FORZE REPUBBLICANE A ROMA.

 

Il Ministro dell’Interno comunica al Preside la disfatta di Roma ad opera dei francesi, specificando, però, che l’Assemblea Nazionale non abbandona il Campidoglio, avendo il compito di promulgare la Costituzione, “monumento eterno della virtù e magnificenza romana”.

ASRI, Direzione Provinciale di Polizia, b. 158.

 

1849 agosto 1, Rieti

 

RELAZIONE DELL’OMAGGIO DEL COMUNE DI RIETI AL PAPA.

 

Rapporto sulla visita al Papa presentato alle magistrature municipali dal conte Giacinto Vincenti Mareri, Presidente della Commissione municipale inviata in missione a Gaeta per porgere al pontefice l’omaggio della città di Rieti e “umiliare i sentimenti di sudditanza e devozione”. Nel resoconto della visita, svoltasi dal  28 al 30 luglio 1849, il conte riferisce che la Commissione, di cui faceva parte anche Angelo Maria Ricci, fu ricevuta anche dal Re Ferdinando II e dal segretario di Stato, card. Antonelli, sempre allo scopo di non far perdere a Rieti la fama di “fedelissima”.

ASRi, ACR, Carteggio Amministrativo, b. 115.